Quando si parla di sensori di un sistema di sicurezza, spesso si fa riferimento a quelli di movimento, ma bisogna sapere che esistono tanti tipi di sensori, fra i quali ci sono anche quelli di presenza. Sia i primi che i secondi costituiscono un modo importante per proteggere la casa. Ma in che cosa consistono i sensori di presenza? Come funzionano e quali sono le caratteristiche principali? Vediamo di capirne di più a questo proposito, chiarendo anche la differenza con i sensori di movimento.
Cosa sono e come funzionano i sensori di presenza
I sensori di presenza sono sempre dei dispositivi utili per rilevare eventuali presenze sospette di persone che sono indesiderate nell’abitazione. Possono essere anche maggiormente sensibili rispetto ai sensori di movimento.
Infatti questi strumenti possono rintracciare anche i movimenti impercettibili, quelli che in gergo tecnico vengono chiamati micromovimenti. Quindi come fare a scegliere fra sensori di movimento, quelli standard, e sensori di presenza?
Diciamo che tutto dipende dalle esigenze di protezione, in corrispondenza anche dell’aria che occorre proteggere. Per esempio possiamo dire che i sensori di presenza sono più indicati per gli ambienti interni. Possono essere installati in uffici, scuole, università, musei o comunque in ambienti che non sono frequentati da moltissime persone.
La differenza con i sensori di movimento
Abbiamo parlato più in generale, quando ci riferiamo a sensori standard, di sensori di movimento o volumetrici. La loro caratteristica è quella di individuare ogni tipo di movimento all’interno di un determinato perimetro.
Di solito quando si utilizzano questi sensori, essi sono integrati ad un impianto di antifurto e servono a proteggere dalle intrusioni di malintenzionati. Funzionano in maniera molto semplice. Infatti i sensori di movimento, così come abbiamo visto per i sensori di presenza, riescono ad attivare l’allarme non appena rilevano un movimento volumetrico.
Le tecnologie sfruttate dai sensori volumetrici possono essere di varia tipologia, infatti esistono per esempio i sensori a microonde e ultrasuoni. Ci sono anche quelli che utilizzano gli infrarossi e che si attivano in presenza di una variazione di temperatura, per mezzo della costituzione di barriere invisibili che si possono creare per esempio sulle finestre o sugli ingressi.