Un sistema antifurto, in caso di effrazione, fa scattare due segnalazioni: attiva la sirena antifurto, che inizia a suonare e a lampeggiare attirando l’attenzione di vicini e passanti, e fa partire una chiamata a uno o più numeri da voi segnalati.
Quest’ultima operazione è compiuta dal combinatore telefonico, un componente che, sempre più spesso, è integrato nella centrale d’allarme. Il combinatore può utilizzare la classica linea telefonica oppure una SIM GSM di un operatore telefonico di vostra scelta, anche se ci sono combinatori telefonici capaci di sfruttare entrambe le tecnologie.
Quando si setta un combinatore, all’utente è richiesto di registrare un messaggio vocale, ossia il messaggio che si ascolterà in caso di allarme; i messaggi possono essere personalizzati, utili nel caso abbiate bisogno di sapere che problema sia stato rilevato – violazione di un’area protetta, effrazione della porta d’ingresso, ecc.
Questi prodotti montano tutti una batteria tampone autonoma che, in caso di sabotaggio o guasto, gli permettono di continuare a funzionare correttamente.
Infine, i combinatori di ultima generazione sono in grado di dialogare con gli smartphone e dispongono di un sistema antimanomissione.