Coloro che vogliono innalzare il grado di sicurezza di un impianto di allarme possono anche optare per l’installazione di telecamere di videosorveglianza. Negli antifurti per case nei condomini non vengono utilizzate moltissimo, se ne fa un uso maggiore invece in ville, uffici e negozi.
Sul mercato troviamo principalmente due tipi di telecamere di videsorveglianza: le Bullet e le Dome. Cambia solo la forma, la sostanza e la funzionalità sono le stesse. Le prime hanno una forma a sigaro o proiettile allungato e vengono installate principalmente a muro, le Dome invece hanno la forma di una cupola e si installano meglio a soffitto oppure su una staffa da cui pendono.
Si collegano alla centralina dell’antifurto con il cavo o wireless anche se alcuni modelli lavorano indipendentemente da un impianto di allarme interfacciandosi direttamente con un router (telecamere IP) spedendo poi immagini, video e audio via Internet.
Il loro compito è palese: accertarsi che nessuno violi l’area che controllano. Siamo abituati a notare il loro impiego in banche, supermercati, centri commerciali. In questo caso i video prodotti vengono registrati su DVR digitali e conservati per controllare successivamente movimenti e volti in caso di rapine, furti ecc.
In un antifurto per la casa servono come deterrente, ma anche come dispositivo di controllo. I modelli più sofisticati sono infatti dotati di sensore di movimento: inviano l’allarme alla centralina quando si accorgono che qualcuno è entrato nella “zona protetta“. Hanno anche la possibilità di “riconoscere” se si tratta di un animale o di una persona. Possono inviare un sms tramite sim oppure mandare una mail al proprietario per avvertirli che il sensore della telecamera ha rilevato un’attività sospetta. A quel punto ci si può connettere ad Internet tramite pc, smartphone o tablet ed avere in tempo reale le immagini inviate dalla telecamera.
Le caratteristiche di una telecamera di sorveglianza
Due delle caratteristiche più importanti che indicano la bontà di un prodotto del genere sono la risoluzione ed il CCD. La prima indica il numero di pixel massimi visualizzabili sul video (più è alto questo numero maggiore sarà la qualità delle riprese).
Dalla bontà del sensore CCD dipende la qualità delle immagini in condizioni di scarsa luce, ad esempio di notte. I CCD variano da 1/4 di pollice a 1 (la maggiorparte di questi chip viene prodotta da Sony e Sharp), dire in questo caso quale sia il migliore non è facile, la maggiorparte delle telecamere di sorveglianza economiche utilizzano 1/4, molto dipende però dalle lenti focali che devono essere rapportate alla stessa misura del CCD.
Le telecamere che vengono montate all’esterno devono avere ovviamente delle caratteristiche diverse rispetto a quelle interne. La resistenza agli agenti atmosferici, agli attacchi dei vandali e dei malintenzionati deve essere maggiore.
La visione notturna: molte telecamere riescono a lavorare bene di notte anche in assenza di luce (illuminazione minima 0 lux). Hanno infatti degli illuminatori led che permettono di farla lavorare in ottime condizioni.
Telecamere motorizzate: molti modelli possiedono un motore in grado di farle ruotare anche di 120-180 gradi. Possono essere comandate a distanza anche via Internet, oppure effettuare degli scanning continui personalizzati dall’ utente su delle tracce predefinite.
I prezzi: i modelli economici costano veramente poco, circa 40-50 euro. Per un buon compromesso si spendono circa 120-150 euro per telecamera, mentre quelle semi professionali o professionali, ad esempio quelle della Axis, Sony, Bosch, Samsung hanno un costo più elevato, ci spingiamo anche oltre i 1000 euro per prodotti di alta fascia.