Il combinatore o commutatore telefonico permette all’antifurto di comunicare con il mondo esterno in caso di allarme. Tutto ciò avviene tramite linea telefonica tradizione PSTN oppure tramite linea del cellulare GMS con una sim che dovremo installare all’ interno della centralina.
Quando scatta l’allarme il combinatore, è una scheda elettronica solitamente presente all’ interno della centralina ma può esere comprato a parte ed installato successivamente, viene attivato tramite un rele’. A questo punto, con la sequenza che avevamo preimpostato, inizia ad effettuare una serie di telefonate ai numeri da noi memorizzati. Quando dall’ altra parte il telefono squilla libero e avviene la risposta il commutatore fa partire il messaggio da noi pre-registrato che di norma è il seguente:
“attenzione, degli sconosciuti si sono introdotti nella casa del Sig….sita in via…….” . E’ necessario in fase di registrazione specificare indirizzo, scala, civico preciso del nostro appartamento perchè il messaggio arriva anche alle forze dell’ordine che devono individuare la casa presa di mira dai ladri (vedi articolo sul collegamento dell’antifurto alle forze dell’ordine, Polizia e Carabinieri).
I commutatori telefonici non hanno un nastro per registrare ma bensì una memoria ROM su cui viene salvato il messaggio vocale attraverso microfono della centralina . Molti combinatori permettono all’ interlocutore anche di interagire tramite telefono. Si può con codice disattivare l’allarme oppure mettersi in preascolto utilizzando il microfono della centralina.
E’ sempre meglio avere un commutatore che lavora su doppia linea, quella fissa e mobile. In caso i ladri volessero tagliare i fili del telefono si potrà utilizzare la sim Gsm per comunicare. E’ chiaro che il combinatore è limitato nel fare una telefonata alla volta se abbiamo una sola linea, in ogni caso possono essere preimpostati anche 10 numeri telefonici.
I prezzi: abbastanza modesti. Una scheda compatibile con la propria centrale costa dai 40 ai 60 euro.