I furti in appartamento, purtroppo, sono un fenomeno in continua crescita ed espansione.
Normalmente siamo portati a pensare che non possano mai toccarci in prima persona; poi, però, appena rimane coinvolto un nostro amico, conoscente, quando addirittura non un nostro vicino di casa, cominciamo a prendere piena coscienza del problema e ci attrezziamo per correre ai ripari.
Poco male se finora abbiamo sottovalutato il rischio, se casa nostra non è stata ancora violata, siamo perfettamente in tempo per proteggerla e potenziare le difese.
Un altro fenomeno, questo fortunatamente piacevole, che risulta in incremento, è la presenza di animali domestici nelle nostre case: cani e gatti, simpatici quadrupedi che gironzolano liberamente indisturbati per l’appartamento.
Queste due cose vanno a braccetto tra di loro, più di quanto si possa essere portati a pensare di primo acchito.
Se si sta infatti valutando di installare un impianto d’allarme domestico, nella scelta della tipologia d’antifurto più idonea per la nostra casa bisogna obbligatoriamente tener conto anche dell’eventuale presenza di animali domestici.
In molti, giustamente, utilizzano il proprio impianto d’allarme attivando l’antifurto soprattutto nelle ore notturne, quelle in cui i rischi di intrusioni estranee in casa sono più elevate, perché i ladri possono agire indisturbati e lontani da occhi indiscreti.
Tuttavia, il rischio che il nostro cane oppure il nostro gatto, gironzolando nottetempo per casa, possa passare davanti ai sensori di rilevamento dell’antifurto, facendo scattare l’allarme anche se non vi è stata effrazione, è una probabilità molto più che concreta.
Questo genererebbe un falso allarme, con relativo inutile disturbo per il vicinato e panico gratuito per gli abitanti della casa.
Fortunatamente, per ovviare a tale potenziale inconveniente, sono disponibili in commercio impianti antifurto dotati di cosiddetti sensori pet immunity; vale a dire, progettati appositamente per essere compatibili con la presenza di animali domestici all’interno dei nostri appartamenti.
La loro caratteristica principale è quella di essere sensori volumetrici, capaci di distinguere perfettamente se la sagoma che gli sta passando davanti è quella ingombrante di un essere umano, oppure quella ben più ridotta di un animale di piccola e media taglia.
In tal modo il sensore opera autonomamente un distinguo, valutando in base al volume del corpo estraneo che lo attraversa quando è il caso di far scattare l’allarme, e quando invece questo non è necessario.
Un sistema antifurto che si rispetti, infine, dev’essere dotato anche di un proprio programma notte, che disattivi i sensori in determinate regioni della casa.
Sarebbe paradossale infatti se, dopo aver scelto sensori pet immunity, fossimo proprio noi a far scattare inavvertitamente l’allarme se abbiamo bisogno di andare in cucina per bere un bicchiere d’acqua, oppure di recarci al bagno nel cuore della notte.