Qualsiasi sistema di allarme o di anti-intrusione, dopo essere stato installato e testato in maniera accurata, deve essere sottoposto ad una manutenzione regolare e sistematica per far sì che il proprietario possa ottenere un funzionamento corretto ed efficiente. Non, basta, infatti, installare un impianto di antifurto nella propria abitazione per essere tutelati e al sicuro a 360 gradi, in quanto risulta fondamentale anche sapere in che modo mantenerlo efficace e funzionante nel tempo. In tale contesto, la manutenzione dovrebbe essere effettuata, nella maggior parte dei casi, da operatori e tecnici specializzati nel settore dei prodotti per la sicurezza, meglio ancora se realizzata dallo stesso soggetto che ha installato il sistema, poiché meglio di chiunque altro conosce tutto ciò che si è verificato nella fase di installazione; è in questo modo che la manutenzione può essere indirizzata in maniera corretta per assicurare la funzionalità dell’impianto.
Ciò nonostante alcune operazioni di manutenzione possono essere realizzate in maniera fai da te, quindi direttamente dall’utente, così da limitare l’intervento del tecnico riducendo anche notevolmente i costi. Dunque quali sono le azioni che potrebbe compiere il proprietario di un sistema d’allarme di un’abitazione per testarne il buon funzionamento? Senza dubbio gli elementi da controllare con più frequenza sono la batterie, in special modo se si tratta di un impianto di antifurto wireless, ovvero senza fili. In questo caso, perlomeno una volta al mese, risulta appropriato controllare la condizione delle batterie della sirena d’allarme, dei sensori e di tutti gli altri dispositivi che compongono il sistema di sicurezza. Inoltre bisogna sempre fare riferimento al libretto delle istruzione in dotazione del vostro impianto e, se la situazione lo rendesse necessario, dovrete impostare la centrale di antifurto in “modalità manutenzione” per non far scattare sgradevoli falsi allarmi. Detto ciò, prima di far partire il test di autoanalisi, risulta importante oltre che utile avvisare i familiari o le persone presenti all’interno dell’edificio. Nel caso in cui il test evidenziasse che le batterie sono da sostituire, bisognerà farlo il prima possibile mantenendo al contempo l’impianto in modalità manutenzione, in quanto soltanto così potrete essere davvero al sicuro.
Dunque, ricapitolando, successivamente alla scelta ed all’acquisto del vostro impianto di antifurto, è consigliabile riconoscere e testare le criticità più comuni in modalità fai da te, ma quando bisogna intervenire seriamente e con competenza, è necessario affidarsi a personale specializzate per evitare spese eccessive conseguenti a possibili danneggiamenti provocati dall’inesperienza. Basta riflettere sul fatto che anche sostituire una semplice pila dentro un sensore potrebbe provocare la il danneggiamento o addirittura la rottura dei ganci, ovvero dei supporti in plastica presenti all’interno dei sensori; c’è da dire che questi ultimi, spesso realizzati con materiale di plastica scadente o quasi per la necessità di abbattere i costi da parte di alcune case produttrici, non aiutano di certo l’utente che prova a cimentarsi con il fai da te. Pertanto, anche in queste spiacevoli circostanze l’esperienza e l’intervento di un tecnico specializzato possono risultare meno costosi rispetto al dover poi rimpiazzare i dispositivi danneggiati a causa del fai da te.
Di norma ogni quanto bisogna effettuare la manutenzione dell’impianto d’antifurto?