Buongiorno amici, è da tempo che avrei voluto e dovuto interpellarvi sull’argomento allarme abitazione.
Voi direte e perché non l’ha fatto? Tanto noi siamo qui a disposizione di tutti quei lettori che ne avessero bisogno……il vero punto cruciale è però un altro, secondo voi progettare e realizzare un allarme abitazione è perfettamente uguale a progettare ad esempio un impianto di allarme per un grande magazzino o piuttosto una scuola?
Vi chiederete se ho battuto la testa o più semplicemente…..se sono matto o meno. No ragazzi non preoccupatevi, sono un patito di economia domestica che per lavoro è costretto ad occuparsi anche di una scuola ed ora mi trovo, mio malgrado ad occuparmi della duplice necessità di affrontare la progettazione di un allarme abitazione che se idoneo potrei replicare anche in ambito lavorativo, magari con qualche piccolo aggiustamento……che dite si può fare?
Saluti.
Gennaro.
Caro Gennaro, se il tuo nome tradisce anche le tue origini, capiamo il seme di tanta genialità…..
Scherziamo come ovvio ma credo che, visto che lo proponi, possiamo oggi con i nostri amici lettori sciogliere finalmente un arcano………..ma l’ allarme abitazione sarà ugualmente utilizzabile in altri luoghi oppure ogni locale ha una propria identità ed occorre un impianto d’allarme ad hoc?
Ebbene ragazzi, un pochino tutte e due le cose, nel senso che in linea generale progettare un allarme abitazione corrisponde alla necessità di tutelare tutti i varchi di accesso alla propria abitazione allo scopo di scongiurare intrusioni indesiderate.
Se ci pensate attentamente però questo è anche lo scopo che si ritrova in strutture di tipo diverso tipo negozi od uffici pubblici e, secondo questo principio, direte voi la stessa tipologia di impianto può validamente proteggere ogni tipo di struttura.
In linea di massima devo dire che ci trovate d’accordo con questa chiave di interpretazione anche se, e ricordatelo bene, in ambito commerciale/industriale, ad un impianto di tipo tradizionale possono affiancarsi anche strumenti come i fumogeni da poco introdotti sul mercato da una splendida azienda abruzzese del settore, attraverso i quali ottenere una ulteriore forma di difesa.
Comunque si, hai ragione, si può partire dal medesimo concetto difensivo per poi differenziare i livelli di tutela ed il gioco è fatto.
A presto.
Dipende dai punti di accesso da tutelare e dal numero di sensori.
Un impianto di allarme secondo me è uguale indipendentemente dal luogo che deve proteggere.